venerdì 8 dicembre 2017

Celentano difende Raggi: "I partiti la temono perché pensano che farà un miracolo a Roma"

"Tra un po' si andrà a votare e io sono preoccupato". Esordisce così Adriano Celentano sul suo blog, con uno sfogo politico che va dall'endorsement alla sindaca di Roma, Virginia Raggi al caso di Ester Pasqualoni, l'oncologa accoltellata a morte davanti all'ospedale Val Vibrata di Sant'Omero, in provincia di Teramo, da uno stalker che da tempo la perseguitava. Il molleggiato traccia un quadro generale della politica "allo sbando". Non a caso il titolo del suo intervento sul blog è proprio 'Sbando'.
"I partiti hanno smarrito la strada - scrive Celentano - Non sanno dove prendere i voti. Le banche si fanno prestare i soldi dai piccoli risparmiatori e poi non glieli restituiscono più. Gli arrampicatori pretendono che Virginia Raggi, in quattro e quattr’otto, risollevi Roma dalle macerie prodotte dai governi precedenti. O forse, è proprio quello che temono: che sia lei, l’unica in grado di realizzare il miracolo. Fatto sta che il mondo politico è allo sbando, e forse qualche sbandamento l’ha avuto anche il capo della polizia visto che ha dichiarato che l’orribile delitto ai danni dell’oncologa rappresenta una vera e propria sconfitta per le istituzioni. La povera Ester viveva in uno stato di angoscia insostenibile, perseguitata da mesi giorno e notte, a niente sono servite le continue denunce alle forze dell’ordine sistematicamente archiviate perché 'purtroppo' la donna era ancora 'viva'".
"Ma ora che lei non c’è più - prosegue il cantante - finalmente la polizia potrà muoversi senza alcun indugio in modo seriamente determinante. Mi domando se l’evidente sconquasso della politica non sia dovuto al fatto che i governi, una volta raggiunto il 'potere sognato', non pensino altro che alla loro vanagloria anziché dare la priorità all’unica cosa davvero essenziale. La certezza della pena. A cosa serve la crescita, il posto assicurato se poi, finita la giornata lavorativa, esci e ti uccidono? E a cosa serve il posto di lavoro se poi gli stessi lavoratori (in tutti i settori) non eseguono con coscienza il loro lavoro? Non è l’articolo 18 che difende i lavoratori. Semmai è proprio il '18' a creare una vera e propria schiera di scellerati. Perché i tanto vituperati padroni dovrebbero licenziare qualcuno se questo qualcuno fa il proprio dovere con coscienza? Non è vero che l’esempio viene dall’alto. L’esempio, quello vero, in grado di correggere anche quelli in alto, viene dal basso", conclude Celentano.

Fonte: http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2017/06/23/politica-celentano-sul-blog-tra-difesa-raggi-caso-oncologa-teramo_ZKlj7l1d6h8fkygPuB1CfO.html

6 commenti:

  1. in base all,articolo 18 ci sarebbe da discutere per il semplice fatto che anche facendo il proprio dovere con capacità e coscienza se a qualche capoccione stai antipatico ti licenziano ....e mi fermo qui ,dove era giusto licenziare hanno sempre licenziato anche con il sopra citato articolo...

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  2. Ti do ragione l'art.18 è stata una conquista dei lavoratori per non essere bersaglio di ingiustizie

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  3. Ti do ragione l'art 18 è stato una conquista dei lavoratori per non essere bersagli di ingiustizie

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  4. ... si può essere persona famosa mantenendo il " buonsenso " di una persona semplice ... !!! .. non è solo perche lo ha detto Celentano, ma perche la verita sta nei giudizzi senza pregiudizi e con una buona dose di buon senso, ... che poi l'abbia detto anche Adriano mi fa molto piacere perche per andare controcorrente per un personaggio pubblico ci vuole onesta e coraggio ... GRAZIE DI ESISTERE ADRIANO ... !!!

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  5. In parte condivisibile. Il datore di lavoro a volte, se non spesso, licenzia anche il buon dipendente con il solo scopo di pagare di meno un nuovo operaio. Questo è il frutto avvelenato del Job act.

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  6. Caro Celentano, sull'art. 18 ti sbagli di brutto!!! Si vede che non hai mai lavorato come dipendente.

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